Il bosco è una risorsa importante, perché assolve a molte funzioni (si parla oggi di “multifunzionalità” del bosco):
– Ambientale: incrementando la biodiversità ecositemica, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso l’assorbimento del carbonio, prevenendo il dissesto idrogeologico, garantendo il miglioramento della qualità dell’aria
– Sociale: fornendo servizi ricreativi (aree picnic, parchi avventura, etc.) per il tempo libero, aumentando l’attrattività delle aree rurali e conservando e valorizzando le peculiarità paesaggistiche di alcune aree;
– Economica: costituendo una fonte di reddito, creando posti di lavoro, producendo risorse rinnovabili per consumo locale o famigliare, producendo materia prima per l’industria del settore (mobilifici, cartiere, industrie che fabbricano imballaggi, etc) e costituiscono un’importante fonte locale di energia rinnovabile per le centrali termiche a biomassa (tra l’altro incentivate dal recente Conto Termico).
La gestione del bosco deve tener conto di questi tre aspetti tra loro complementari e perciò richiede una pianificazione oculata e capace di implementare e potenziare la multifunzionalità delle risorse forestali.
La gestione economica dei boschi passa quindi attraverso un’attenta pianificazione dei tagli, che devono essere calibrati rispetto alla tipologia di bosco (governo a fustaia o a ceduo), al comportamento delle specie presenti (sciafile/eliofile) e alle condizioni ambientali.
Il taglio dei boschi, per un proprietario privato, può costituire una discreta risorsa economica anche sul lungo periodo se i tagli vengono pianificati a cadenza poliennale.
La normativa in materia di gestione dei boschi in Italia è delegata alle Regioni che si sono dotate, negli anni di Leggi Regionali Forestali con relativi Regolamenti di attuazione e/o Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale.
Quindi un proprietario privato di un bosco, che voglia gestire e procedere al taglio del proprio bosco deve sapere che è necessario:
- conoscere e rispettare la legislazione vigente in materia (superficie al taglio max consentita, numero di piante da rilasciare, periodo di taglio e modalità, prescrizioni varie);
- valutare o meglio stimare il bosco o più esattamente il valore del legname ritraibile (valore di macchiatico);
- affidare il taglio del bosco ad una ditta boschiva qualificata, seria ed affidabile, possibilmente iscritta all’Albo delle Imprese Forestali della Regione di competenza.
Il possessore del bosco si deve quindi rivolgere ad un Dottore forestale o Dottore Agronomo per l’accertamento della vincolistica presente, l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie e la redazione del Progetto di taglio, la stima del soprassuolo e infine per controllo delle procedure di taglio (Direzione Lavori).