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La potatura degli alberi è uno degli interventi più comuni in ambito urbano; può essere eseguita per ragioni di sicurezza, per motivi di ordine fitopatologico (potature curative) o per ragioni di incolumità delle persone.

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Illustrazione di angoli di taglio differenti a seconda delle situazioni ma tutti corretti (estratto dal “Manuale per i tecnici del verde urbano” – Città di Torino)

In bosco tali ragioni decadono perché il rischio per persone e cose è molto ridotto e sarebbe oltremodo ambizioso anche solo pensare di migliorare l’armonia e la bellezza di una foresta.

In città in condizioni ideali un albero sano, con una struttura equilibrata, sufficiente spazio per l’accrescimento e in idonee condizioni ambientali, non ha bisogno di potature per lunghi periodi.

Nella realtà però, nelle nostre aree urbane, le piante sono spesso messe a dimora in ambienti inadatti e in spazi angusti, diventa quindi molto importante intervenire con opportuni interventi di potatura che consentono di prevenire o correggere problemi legati alla stabilità degli individui arborei, alla salute o all’aspetto estetico.

Ogni taglio eseguito modifica l’accrescimento della pianta, alterandone la struttura asportando riserve energetiche e causando un dispendio di energie per la cicatrizzazione della ferita; quindi i tagli dovrebbero essere di ridotte dimensioni (è preferibile potare più spesso ed in maniera meno incisiva piuttosto che effettuare potature drastiche con conseguenti ferite difficile da cicatrizzare per la pianta).

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Esempio di potatura di diradamento della chioma (estratto da “Manuale per Tecnici del Verde Urbano – Città di Torino”

Il periodo più adatto per eseguire la potatura delle parti verdi è quello di massimo riposo vegetativo dell’albero, all’incirca da novembre a marzo (ottimale dicembre – febbraio per via delle temperature più basse).

Di fondamentale importante è anche eseguire un corretto taglio del ramo che si intende eliminare, cercando di tagliare il più possibile rasente al suo collare ma sempre salvaguardando l’ingrossamento basale (meristema) che rappresenta un concentrazione di tessuti che cicatrizzano facilmente.

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Esemplari di pino d’Aleppo orrendamente capitozzati

Le tecniche di potatura praticate sono varie (spuntatura, speronatura, taglio di ritorno, diradamento, etc) ed hanno finalità differenti provocando anche  differenti risposte fisiologiche della pianta.

E’ fondamentale, qualora si intenda far potare le proprie piante, rivolgersi a personale qualificato, che operi a regola d’arte nel pieno rispetto della fisiologia della pianta ed evitando operazioni dannose per il benessere della pianta  (per esempio la capitozzatura).

I tagli di potatura devono inoltre essere eseguiti in maniera corretta, con strumenti ben affilati, evitando slabbrature e non lasciando monconi favorendo in questo modo la formazione del  callo di cicatrizzazione.

Per approfondimenti ti consigliamo di scaricare il seguente materiale informativo edito da:

  Società Italiana