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Piantare alberi è un bellissimo gesto e può sembrare relativamente semplice; tuttavia gli insuccessi di questa operazione sono piuttosto frequenti e dipendono da molti fattori: la natura del terreno, le condizioni climatiche del sito di impianto, le modalità di preparazione del terreno e soprattutto dalle caratteristiche morfologiche della pianta che si va a mettere a dimora. Ed è questo ultimo punto che vogliamo approfondire, prendendo come riferimento gli esemplari arborei.

Le caratteristiche della pianta sono sia di natura genetica sia di natura colturale.

Gli aspetti genetici più importanti che influiscono notevolmente la riuscita di una piantagione sono la provenienza della pianta, intesa come zona geografica, con precise caratteristiche ambientali ed ecologiche; è importante pertanto ricorrere a piante che provengano da seme raccolto in zone limitrofe a quella in cui si vuole mettere a dimora la pianta e che siano state allevate in vivai siti in contesti climatici simili a quelli di impianto.

Sarebbe opportuno perciò, un pò come si fa per gli alimenti, assicurarsi che la pianta che si sta per comperare sia stata allevata in zone vicine a quella dove si intende realizzare l’impianto. Tuttavia, la globalizzazione ha investito anche il settore florovivaistico per cui non sempre è possibile trovare facilmente materiale vegetale di provenienza locale.

Di più agevole valutazione sono invece le caratteristiche morfologiche della pianta derivanti da scelte colturali praticate in vivaio.

Per quanto riguarda la componente ipogea della pianta, ovvero l’apparato radicale, questa svolge una funzione importantissima in quanto fornisce alla pianta l’approvvigionamento di acqua e di sonstanze nutritive e assicura alla pianta l’ancoraggio al suolo.

E’ importante che la pianta presenti numero e dimensioni delle radici sufficienti a soddisfare le esigenze della pianta in fatto di approvvigionamento di acqua e nutrienti nelle fasi post-impianto; evidenti amputazioni delle radici di maggiori dimensioni indicano un apparato radicale fortemente ridotto rispetto a quello originario e che ha sostenuto lo sviluppo della pianta in vivaio.

Tuttavia la lavorazione delle radici in vivaio è un’operazione importantissima perchè assicura che la pianta, allevata in vaso, sviluppi un apparato radicale ben proporzionato e privo di deformazioni.

Sono da evitare, ad esempio, piante che presentano radici che si siano sviluppate tutte nella stessa direzione, dette anche “radici a zampa d’anatra”.

Illustrazione di radici a “zampa d’anatra”

Nelle specie fittonanti (querce e pini per esempio) può succedere che il fittone, una volta raggiunto il fondo del contenitore continui a crescere dando origine ad una sorta di spirale. Questa malformazione permane anche dopo che il materiale è stato posto a dimora se non si provvede con un taglio piuttosto radicale del fittone. É comunque preferibile assicurarsi che la pianta scelta per essere messa a dimora non presenti questo difetto chiedendo al vivaista di estrarre la pianta e optando per piante allevate in contenitori realizzati con accorgimenti volti a minimizzare questo difetto che non colpisce solamente il fittone ma anche le radici più grosse.

Illustrazione di radici aggrovigliate a causa della costrizione del vaso e delle mancate lavorazioni in vivaio.

Per quanto riguarda invece l’apparato epigeo (chioma e fusto) è importante che la pianta abbia una chioma ben bilanciata inserita su un solo fusto diritto.

E’ molto importante altresì verificare la presenza di una gemma apicale perfettamente conformata ed esente da qualsiasi tipo di danno e che il fusto non presenti fessurazioni profonde, escrescenze anomale, necrosi, corteccia sfilacciata.

Anche il fogliame, se presente al momento dell’acquisto (nel caso delle latifoglie decidue in inverno non sarà possibile verificarlo) deve essere vigoroso e di colore normale per la specie, senza macchie o clorosi evidenti.

La chioma deve essere ben conformata, deve coprire almeno i 2/3 dell’altezza totale della pianta, e non sbilanciata da una parte sola; chiome disarmoniche, filate e sbilanciate spesso sono causa di fittezza di allevamento per anni in vivaio e quindi di scarse lavorazioni.

Illustrazione di una chioma sbilanciata (a sinistra) e ben conformata (a destra).

E’ altrettanto importante scegliere esemplari con rapporto ipsodiametrico (rapporto radici/chioma) equilibrato ed evitare al contrario piante con rapporto radici/chioma molto grande (piante basse e con diametro grande) o molto piccolo (piante filate, molto alte e con diametri esigui).

Una regola preziosissima comunque rimane quella di affidarsi ad un vivaio di fiducia, competente e con una lunga esperienza alle spalle.

Nota: Le immagini utilizzate nel presente articolo sono tratte da “Guida Europea alla corretta messa a dimora degli alberi”, di Niels Hvass e Daniele Zanzi. Edizioni MAI, Varese.

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Semplici consigli per la corretta scelta della pianta in vivaio